secondo Luigi Dragonetti

“La Riflessologia Plantare: la cura del corpo attraverso le mappe plantari
La Riflessologia Plantare è una forma di trattamento zonale e si basa su un principio simile a quello dell’Agopuntura, ovvero, ad ogni zona del piede corrisponde un organo del nostro corpo. Ha un’origine antichissima (probabilmente intorno al 5000 a.C) documentata da antichi testi sacri che ne riportano le mappe, esattamente come avviene per l’Agopuntura, è citata nel Nei Jing, il più antico trattato di medicina cinese, ma da alcune illustrazioni tombali si è potuto supporre che fosse conosciuta anche in Egitto e sicuramente già a partire dal 1000 a.C. era praticata in India dove è ancora molto usata sia dalla popolazione locale sia da chi si trova a visitare il paese per turismo o altro.
La Riflessologia Plantare si ricollega al principio olistico che accumuna tutte queste discipline e che vede una stretta connessione tra tutte le parti del corpo e di conseguenza rende possibile delle forme di cura che non si dedichino al solo sintomo, ma al benessere complessivo della persona. Attraverso le mappe plantari è possibile identificare i vari punti di corrispondenza con gli organi interni e lavorare a seconda delle necessità del paziente. Ogni funzione del corpo ed ogni sua parte corrispondono ad un punto del piede, le zone dei piedi coinvolte sono: pianta, bordi e dorso, che se stimolati correttamente provocano un effetto rebaund sulla zona interessata e corrispondente; attraverso questo tipo di stimolazione è possibile sollecitare le parti del corpo infiammate, doloranti, soggette a stress o lesionate e sollecitarne la guarigione.
Le zone più soggette a dolore acuto come denti e orecchie rispondono molto bene, lo stesso vale per l’apparato urogenitale e l’apparato digerente. Più difficili da stimolare sono invece gli organi compatti come il fegato. I punti del piede soggetti a digito-pressione, se stimolati correttamente, possono aiutare a sbloccare tensioni ed alleviare il dolore, come ad esempio nel caso di dolori mestruali e mal di testa, inoltre la pressione nelle aree corrette del piede favorisce l’eliminazione delle tossine accumulate nell’organismo.
In Europa la Riflessologia Plantare è apparsa e scomparsa durante i secoli. Ci sono riferimenti scritti risalenti al 1500 e poi alla fine dell’800, finché nei primi anni del 1900 iniziò a catturare, ufficialmente, l’attenzione dei medici europei, in particolare in Austria e Germania. Attualmente è diffusa in tutta Europa, ma esiste comunque una differenza tra quelle che potremmo chiamare la scuola orientale e la scuola occidentale, una differenza che si riassume nelle tecniche di digitopressione e che ha come punto focale di distacco e differenza tra le due scuole proprio l’intensità della pressione che viene praticata.
Le diverse tecniche di trattamento
Esistono varie tecniche di “trattamento”: strisciamento, rotazione, frizione spinale, gancio, uncino e spargo, lombrico, lombrico e spargo, pressione e rotazione a pugno morbido, vibrazione di Froneberg; ognuna è usata e consigliata in base al disagio. Ad esempio, la frizione spinale, che agisce in particolare sul bordo del piede, serve principalmente ad agire sulla colonna vertebrale.
Riassumendo possiamo elencare dei principi fondamentali che delineano la Riflessologia Plantare:
– Stimolazione nervosa, basata sulla relazione fra le terminazioni dei nervi presenti nelle zone riflesse ed il punto in cui è presente il dolore.
– Liberazione di ormoni, basata sulla scoperta del controllo del cervello sull’apparato endocrino.
– Stimolazione del sistema linfatico, attuata grazie alla pressione di alcuni punti riflessi che determina un’ accelerazione della circolazione linfatica con benefici su tutto l’organismo.
– Stimolazione del sistema sanguigno, al fine di migliorare la circolazione.
-Potenziale elettrico che si crea tra varie parti del corpo, favorendo la rigenerazione delle cellule nervose.
– Benessere psico-fisico, che agisce sul principio di comunione tra mente e corpo e sull’effetto rilevante e fondamentale della mente riguardo all’origine dei disturbi fisici.
La Riflessologia Plantare ha le sue controindicazioni: è sconsigliata durante i primi tre mesi di gravidanza, in presenza di ulcere, ferite o lesioni ai piedi, negli anziani con gravi problemi di osteoporosi e/o fragilità ossea, in presenza di gravissimi disagi a livello circolatorio, caviglie e piedi neri.
Buon lavoro e non dimenticare mai di metterci tanto ma tanto “Pathos”, carica emotiva, passione; la tecnica da sola non basta.
Centratura e …… Azione.”